Il GP di Miami 2024 passerà alla Storia per la prima e, sicuramente non l’ultima, vittoria in carriera di Lando Norris, un ragazzo velocissimo, correttissimo, nonché amatissimo sui social, anche perché crediamo sia impossibile non provare simpatia per un inglese che i genitori decidono di chiamare Lando.
Si potrebbe speculare all’infinito su quanto la vittoria del golden boy della Mc Laren, a digiuno dal GP d’Italia del 2021 quando trionfò Ricciardo, sia stata influenzata dall’ingresso della Safety Car al ventinovesimo giro, causata da un contatto tra Magnussen (sul cui weekend torneremo in seguito) e Seargent, tuttavia la sensazione è che il pacchetto di aggiornamenti coraggiosamente sfoggiato su un tracciato cittadino e con prove libere più brevi abbia funzionato alla grande, visti anche i distacchi tutt’altro che abissali con i quali Verstasppen stava conducendo la gara guidando al limite, al punto da commettere un piccolo errore e centrare un cono a bordo pista, danneggiando il fondo della sua Red Bull. Considerando che Leclerc ha recentemente inaugurato una gelateria, sospettiamo che il campione olandese abbia voluto per ripicca dimostrare che lui i coni li abbatte e basta, a suo rischio e pericolo. A monte di tutto ciò riteniamo ci sia la bontà del lavoro di Andrea Stella, che ovviamente la Ferrari a suo tempo non trattenne, per riportare la Mc Laren nelle posizioni che contano.
Buona comunque la gara delle Rosse, per l’occasione con inserti azzurri in stile “divisa del Catania”, con Leclerc sul gradino più basso del podio, penalizzato forse, ça va sans dire, dal muretto, che ha optato per una sosta fin troppo anticipata nonostante la totale mancanza di degrado delle gomme medie e precludendosi così la possibilità di effettuare il pit stop in regime di Safety Car. Ma ad Imola arriverà il tanto sbandierato pacchetto di aggiornamenti, aerodinamici e non, dato che si vocifera comprenderà anche due bottigliette di acqua di Lourdes e, solo sulla monoposto di Charles, una foto di Hamilton con la scritta “corri, pensa a me” da attaccare sul volante. Attendiamo in un’atmosfera quasi messianica. Nel frattempo ci sono state le prove generali, con un bel sorpasso da parte del monegasco al campione inglese.
Quarto il precestinato Sainz dopo un duello rusticano con Piastri, conclusosi con un contatto costato l’ala anteriore all’australiano. La corsa dello spagnolo era tuttavia già stata compromessa dall’erroraccio commesso in partenza da Perez che, sbagliando completamente la frenata alla prima curva, ha rischiato di combinare uno strike comprendente anche gli incolpevoli Verstappen e Leclerc.
Tuttavia il messicano non è stato l’unico protagonista in negativo del weekend, considerando la quantità di scorrettezze e penalità rimediate da Magnussen. Il vichingo della Haas, forse influenzato dall’atmosfera perennemente vacanziera che si respira in Florida, sembra voglia lasciare la F1 per aprire un autoscontro dalle parti di Riccione, con buona pace dei suoi colleghi e dei commissari.
Note di merito per Ricciardo, Hamilton e Hulkenberg. Il sorriso più bello della F1 dopo Fernandel si è reso protagonista di un’ottima gara sprint al sabato, culminata in un quarto posto che, purtroppo per lui, non ha trovato continuità nelle qualifiche per il GP della domenica, ritrovandosi così a partire dalle retrovie ed a dover rimontare ma rimanendo comunque fuori dai punti. Sir Lewis invece, con il suo tosaerba d’argento, ha battagliato per il settimo posto con il tedesco della Haas, che si è confermato un pilota veloce e coriaceo, dimostrando così di meritare il sedile dell’Audi che verrà. Nel frattempo raccatta sempre qualche punto senza combinare guai come il suo compagno di team.
Arrivederci ad Imola, dove, su un circuito tra i più impegnativi del Mondiale, inizieremo a capire meglio i valori in campo. Senza dimenticare che sono passati esattamente trent’anni da quel maledetto weekend.
