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FORMULA 1 | GP BELGIO 2024 | L’insostenibile leggerezza della Mercedes

by Massimiliano Franchetto
Formula 1 | GP Belgio 2024

Il GP del Belgio edizione 2024, disputatosi sul meraviglioso circuito di Spa-Francorchamp, sarà ricordato per la tremenda beffa subita da George Russell, autore di suo di un’impresa sportiva memorabile, rovinata da una leggerezza, è il caso di dirlo, della Mercedes, che ha fatto sì che la sua monoposto venisse pizzicata dai commissari sotto peso di un chilo e mezzo nelle verifiche post gara. È inutile discutere sul fatto che, data la lunghezza del tracciato, a Spa non viene mai effettuato il giro d’onore, precludendo ai piloti la possibilità di raccattare i brandelli di gomma consumati dalle vetture durante la gara, i cosiddetti marbles, dato che il regolamento parla chiaro, per cui, anche se è brutto da dire, rubando su un kg da una parte e su un millimetro di un’ala dall’altra, alla fine si riesce a limare un mezzo decimo a giro. Tuttavia ciò non sminuisce minimamente l’impresa sportiva costruita dal talentuoso spilungone della Mercedes che, pur partendo sesto in una qualifica caratterizzata da un super Leclerc, autore della pole anche grazie all’annunciata penalità di Verstappen, puntando su una strategia ad una sola sosta è riuscito a preservare i suoi pneumatici per ben trentaquattro giri, assumendo il comando e resistendo ad Hamilton nel finale. Le immediate scuse rivoltegli da Toto Wolff verranno probabilmente tenute in considerazione soltanto come eventuale surrogato della carta igienica.

Sir Lewis, che è stato faticosamente dissuaso dal suo muretto a non adottare la stessa strategia del compagno di squadra, ha portato così a casa l’ennesima vittoria, quella che, ne siamo certi, ricorderà più malvolentieri. Stesso discorso per Leclerc, finito suo malgrado sul terzo gradino del podio dopo una gara regolare con una Ferrari dalla quale, per sua stessa ammissione, non si poteva ottenere di più.

Ma se il gatto Verstappen, arrivato comunque quinto (poi quarto a causa della squalifica di Russell), si sapeva sarebbe stato assente a causa della retrocessione di dieci posizioni in griglia per aver introdotto una nuova powerunit, il topolino della Mc Laren Norris non ha di certo ballato, sprecando un’altra possibile vittoria con una pessima partenza ed apparendo non ancora emotivamente all’altezza della situazione, pur essendo secondo nel mondiale, a riprova di ciò, un erroraccio al Bus Stop al ventiquattresimo giro, commesso proprio mentre era a caccia di Verstappen. Forse è il caso di dire: rimandato a Settembre, dato che il Circus ha davanti la sosta di estiva.

Tuttavia anche il suo compagno di team, il tosco-australiano Piastri, al quale vengono universalmente riconosciuti tratti caratteriali più scandinavi che latini o anglosassoni, ha gettato alle ortiche una ghiottissima occasione di giocarsi la vittoria, arrivando lungo alla sua  piazzola di sosta al momento del secondo pit stop, con buona pace dei bicipiti del meccanico della Mc Laren addetto a sollevare l’anteriore della monoposto, costretto ad assorbire il contraccolpo. Quei due o tre secondi persi ci hanno sicuramente impedito di vedere un arrivo in volata con le due Mercedes e la vettura color papaya. Non certo una manovra da Oscar…

La nota di encomio va, incredibile ma vero, a Perez, il cui posto sembrava sempre più traballante, al punto da mettere in dubbio la sua presenza nella seconda parte del campionato per essere sostituito da un Ricciardo ormai diventato l’ombra di sé stesso. Ebbene, nonostante la partenza in prima fila, il buon Checo ci ha offerto l’ennesima prestazione mediocre facendosi progressivamente risucchiare fino a chiudere settimo, ma ottenendo comunque la conferma dalla Red Bull, forse dietro le pressioni di Liberty Media e degli organizzatori del GP del Messico.

Augurando i peggiori virus gastrointestinali a chi abbandona gli animali, buone vacanze a tutti ed arrivederci a Zandvoort a fine Agosto, con la certezza che quest’anno la marea orange non sarà così festosa.

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