Max Verstappen vince seppur, apparentemente meno in scioltezza del solito, il GP del Canada, disputatosi a Montreal nella splendida cornice dell’isola artificiale di Nôtre Dame, sulla quale venne ricavato nel 1978 il veloce circuito cittadino poi dedicato a Gilles Villeneuve. Apparentemente meno in scioltezza poiché la Red Bull dell’olandese sembrava, sin dalle libere del venerdì, soffrire i cordoli e gli avvallamenti del tracciato, mentre gli aggiornamenti portati da Aston Martin hanno sicuramente migliorato il comportamento dell’unica monoposto in gara, quella ovviamente di Alonso, dato che la presenza di Stroll è del tutto irrilevante, rendendola, tra le sue mani, più performante anche in condizioni di basso carico aerodinamico. Non a caso lo spagnolo, nella concitata qualifica del sabato, era riuscito a centrare una convincente prima fila, mettendosi alle spalle le Mercedes.
Tuttavia a far veramente scalpore è che, per una volta, la Ferrari ha perfettamente azzeccato la strategia evitando così di vanificare per l’ennesima volta gli sforzi dei piloti e centrando così un buon quarto e quinto posto con Leclerc e Sainz nell’ordine. In realtà il muretto della rossa, sempre coerente con sé stesso, aveva combinato un disastro al sabato, non ascoltando la richiesta di Leclerc di montare gomme slick in un momento in cui la pista era ormai asciutta, con la conseguenza che il monegasco si è trovato a rimanere escluso dalla Q1 ed a partire decimo. Forse per senso di colpa o forse per un saggio di arti marziali da parte dello stesso Leclerc, alla domenica assistiamo al colpo gobbo di non far rientrare entrambe le vetture quando Russell provoca l’unica safety-car della gara, sfruttando in questo modo un overcut che alla fine ha dato i suoi frutti. Il fatto che le monoposto di Maranello si siano dimostrate comunque abbastanza competitive durante tutto l’arco del weekend è da attribuire esclusivamente al fatto che Montreal è una pista da basso carico, pertanto prima di sbandierare l’efficacia dei nuovi aggiornamenti aerodinamici aspettiamo almeno Zeltweg, pardon, Red Bull ring, o Silverstone.
Se a Maranello si sorride timidamente, in casa Aston Martin e Mercedes si sghignazza: Aston Martin sembra aver risolto i problemi di velocità massima sul dritto che la affliggevano ad inizio stagione, permettendo così ad Alonso di arrivare nuovamente secondo dopo aver sverniciato Hamilton, comunque terzo dietro allo spagnolo ad al vincitore Verstappen che lo aveva beffato al via. A tutto ciò ha fatto seguito un siparietto tra i due nelle interviste post gara, che ci induce a sospettare l’intenzione di entrambi di costruirsi una seconda carriera da cabarettisti, magari una volta appeso il casco al chiodo.
Per quanto riguarda gli altri, Alpine ottava con un Ocon un po’ abulico, davanti all’altra Aston di Stroll ed all’Alfa Romeo di Bottas, stranamente un po’ più aggressivo del solito, mentre è doveroso sottolineare la straordinaria prestazione di Albon, dalla Thailandia con… intelligenza ed una grande capacità di gestire la gomma dura, arrivando a prolungare il suo stint fino a cinquantotto giri, stupendo la stessa Pirelli e permettendo così alla nobile decaduta Williams di portare a casa un settimo posto che vale oro per la coppa costruttori.
Arrivederci a Zeltweg, insistiamo a chiamarlo così, il primo weekend di Luglio, un’altra pista dove Aston Martin e Mercedes potrebbero dare filo da torcere ai padroni di casa della Red Bull.