Lando Norris, al volante di una Mc Laren che ha ormai raggiunto un livello di competitività paragonabile a quello della Red Bull dell’anno scorso, ha vinto come da pronostico, il GP d’Olanda, rovinando la festa della marea orange accalcata sulle dune di Zandvoort. Tuttavia la gara, comunque splendida dell’inglese, non è stata del tutto esente da qualche cono d’ombra, ad iniziare dalla sua ormai cronica incapacità di conservare la posizione al via. Anche questa volta Norris ha fatto temere di aver sprecato di nuovo una pole position con una pessima partenza, lascandosi bruciare da Verstappen alla prima curva e penalizzando così Piastri, terzo in qualifica e conseguentemente alle sue spalle, costretto a farsi sfilare da Russell. Lando ha poi dato una prova di forza ignorando le direttive del suo box e, nel momento in cui gli è stato suggerito di rimanere ad un certo distacco dalla Red Bull dell’olandese, gli si è rifatto sotto, sverniciandolo al diciottesimo giro, proprio mentre Max continuava a lamentarsi del comportamento della sua monoposto. La domanda sorge quindi spontanea: il buon Lando ha un feeling con lo stacco della frizione della Mc Laren paragonabile a quello di un’anziana signora che si reca al supermercato al volante della sua 127, oppure il sistema di partenza delle vetture color papaya ha qualcosa da rivedere? La nostra impressione è che Norris, in un momento cruciale della stagione, nel quale può persino accarezzare l’idea di riaprire il campionato, stia iniziando a soffrire di una sorta di “sindrome della partenza”, palesata già nelle interviste del sabato, per cui forse sarebbe il caso che Andrea Stella, sempre apprezzato da tutti per le sue doti umane, comprasse un divano e ci facesse sdraiare sopra quello che dovrebbe essere il suo pilota di punta, magari facendolo parlare del suo rapporto con la madre o chiedendogli del suo giocattolo preferito da bambino. Se tutto ciò dovesse funzionare avremmo scoperto un potenziale anti-Verstappen che ci farà sicuramente divertire, tuttavia, pensando ai suoi trascorsi nelle categorie propedeutiche, nelle quali oltre ad indiscutibili doti velocistiche si era palesata una scarsa tenuta agonistica, molti dubbi sorgono spontanei.
In una domenica dominata comunque dall’arancione, a prescindere dalle sfumature orange o papaya, si sono comunque visti interessantissimi lampi rossi, dato che, grazie ad una strategia azzeccatissima basata sull’undercut ai danni di Piastri e Russell, Leclerc è riuscito a finire sul podio e Sainz ad arrivare quinto, togliendosi la soddisfazione di essere anche stato il pilota più veloce in pista, il tutto dopo un weekend iniziato con ben altre premesse, ad iniziare dal pianto greco di tutto il team sul problema del saltellamento nei curvoni. Dopo una qualifica così così, che ha visto il monegasco relegato in terza fila, la mossa di anticipare la sua sosta, unitamente al solito errore della Mc Laren che ha assurdamente ritardato quella di Piastri, ha permesso a Charles di tenersi dietro il giovane australiano nonostante questi avesse un passo decisamente superiore. Ora i tifosi sono tutti in preda ad un’attesa messianica per il nuovo pacchetto di aggiornamenti aerodinamici che verrà, giustamente, introdotto a Monza, ovvero il circuito tra tutti quelli del Mondiale in cui l’aerodinamica, viaggiando con assetti completamente scarichi, è meno determinante. Ma Vasseur ha capito tutto, quindi sa quello che fa.
Gara da caso freudiano anche per la Mercedes: Hamilton partito quattordicesimo, anche a causa di una discutibile penalizzazione rimediata al sabato, è comunque riuscito ad arrivare ottavo davanti ad un eroico Gasly e Russell che, dopo una prima parte di gara a modo suo garibaldina, anche grazie ad un’ottima qualifica che lo ha visto partire in seconda fila, è finito settimo a causa dell’assurda strategia del suo muretto che, oltre a lasciarsi fregare dall’undercut della Ferrari con Leclerc, ha pensato bene di fargli fare due soste, inducendoci a sospettare che, correndo in Olanda, qualcuno nel box delle frecce d’argento abbia pianificato la gara in un coffee shop…
La nota d’encomio? Questa settimana due: la prima alla Williams che ha finalmente deciso di sbarazzarsi di Seargent dopo il suo brutto incidente (dal quale è fortunatamente uscito incolume) del venerdì e che è riuscita ad aggiudicarsi Sainz per la prossima stagione. La seconda agli operai della Renault che hanno deciso di scioperare contro la decisione di Briatore di equipaggiare l’Alpine, storico marchio sportivo della casa della losanga, con motori Mercedes, il che è un po’ come chiamare una vettura Abarth e montarle motori Toyota. Arrivederci domenica in una Monza che si è rifatta il maquillage nella speranza di non essere sostituita da un GP in Rwanda…