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FORMULA 1 | GP QATAR | Formula… farsa

by Massimiliano Franchetto
Formula 1 | GP Qatar

Max Verstappen, laureatosi campione del mondo già nella sprint race del sabato,  ha vinto di misura sulle Mc Laren il GP del Qatar, disputatosi su quello che sarebbe, sottolineiamo sarebbe, lo splendido e veloce tracciato di Losail, che con le sue pecche sembra diventato un po’ l’emblema dalla F1 attuale. Intendiamoci, il circuito è bellissimo e, da telespettatori, lo conosciamo bene dato che ospita il Motomondiale da quasi vent’anni, tuttavia, in questo weekend in cui la F1 ha deciso di farci tappa per la seconda volta dopo l’edizione del 2021, sono emerse delle criticità inquietanti sulle quali riflettere: già  dalle qualifiche del venerdì era emerso il problema dei danni riportati dagli pneumatici a causa dei nuovi cordoli “a piramide” (evidentemente progettati da Imothep), al punto da indurre la Pirelli a chiedere alla direzione gara di rendere obbligatorie le tre soste (!!!), riservandosi  di monitorare la situazione dopo la gara sprint del sabato. Per risolvere il problema si è pensato prima di ricorrere alla genialata di modificare i famigerati track limits in alcune curve, restringendo la sede stradale di una sessantina di centimetri, il che equivale a spazzare la polvere sotto il tappeto, poi di obbligare i piloti a non percorrere più di diciotto giri su ogni singolo treno di gomme, a prescindere dalla mescola, innescando così una gara caotica disputata su ritmi forsennati e su continui pit stop.

A rendere tutto più difficile ci hanno pensato la situazione climatica estrema, con un caldo insolitamente umido per una regione desertica, che hanno messo a dura prova le condizioni fisiche dei piloti. Se Alonso, pur lamentandosi di un sedile arroventato, a quarantadue anni è riuscito comunque ad arrivare in fondo chiudendo sesto con un’Aston Martin che sembra aver perso definitivamente lo smalto d’inizio stagione, il suo ben più giovane compagno di team è stato visto barcollare verso l’ambulanza nel dopo gara, mentre Seargent è stato addirittura costretto al ritiro per una crisi di affaticamento. Non parliamo poi di Ocon che ha vomitato nel casco o di Russell che lasciava il volante in rettilineo per rinfrescarsi le mani.  Ha senso tutto ciò, nonostante si parli comunque di strapagati atleti a tutto tondo, costantemente monitorati da preparatori atletici e da staff medici di prim’ordine??

Incredibile ma vero, il GP del Qatar ha anche offerto qualche risvolto sportivo degno di nota, soprattutto se non si parla della Ferrari, anonimamente quinta con un arrancante Leclerc e con Sainz costretto a fare da spettatore a causa di un problema alla pompa della benzina che gli ha impedito addirittura di prendere il via. I tifosi della Rossa sanno che possono comunque dormire sonni tranquilli, dato che Vasseur, come sempre ha capito tutto e, del resto, non gli si può non dare atto che, fino all’inizio di Marzo, le monoposto di Maranello non siano state in lotta per il Mondiale…

Molto più divertente  la gara sprint del sabato, che ha visto Verstappen laurearsi campione per la terza volta di fila, ha definitivamente consacrato l’immenso talento di Oscar Piastri che, bene o male, si è aggiudicato la prima mezza vittoria in carriera con una Mc Laren sempre più vicina, in termini di prestazioni, alla Red Bull.  Il giovane australiano, che quando Alonso debuttò in F1 non era ancora nato, sta degnamente ripagando il team di Woking degli sforzi legali messi in atto per strapparlo alla Renault e solo una qualifica non impeccabile gli ha impedito di dare un volto diverso alla gara vera e propria della domenica.

A dare spettacolo alla domenica ci ha invece pensato Sir Lewis Hamilton che, partendo con gomme rosse e mettendo così in atto una strategia già di per sé suicida, ha pensato bene di farsi ingannare da un movimento malandrino di Russell, finendogli addosso alla prima curva, costringendolo così a rimontare dalla quattordicesima posizione. Tutto ciò è costato al campione inglese, oltre al ritiro con annessa figuraccia, una multa di ventimila euro per aver attraversato la pista. Da ora in poi cercherà sempre le strisce pedonali… 

L’autolesionismo Mercedes ha quindi permesso alle Mc Laren di rimontare e di mantenere comunque un ritmo tutt’altro che lontano dalla Red Bull di super Max, prova ne sia che a lungo Piastri, secondo davanti al compagno di squadra Norris, ha ottenuto il giro più veloce della gara.

Arrivederci ad Austin fra due settimane, una pista americana che, incredibilmente, presenta curve sia a destra che a sinistra.

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